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Miami perde a Boston, Lakers vince allo scadere contro Houston

L’Nba riparte col k.o. degli Heat di Wade, James e Bosh in casa dei Celtics. I campioni in carica superano i Rockets solo grazie a una tripla di Blake nel finale, Portland travolge Phoenix

Subito una sorpresa nella prima notte di regular season Nba: Miami, con in campo i tre Re Dwyane Wade, LeBron James e Chris Bosh, viene sconfitta a Boston. I Lakers si impongono col brivido sui Rockets, Portland travolge Phoenix.

Paul Pierce e Kevin Garnett festeggiano la vittoria di Boston. Ap
Paul Pierce e Kevin Garnett festeggiano la vittoria di Boston

Boston Celtics – Miami Heat 88-80

Si poteva immaginare che Boston avesse enormi motivazioni per questa partita: sia perché era il debutto stagionale in casa, sia perché in tantissimi la danno per troppo vecchia, e doveva invece battezzare la nascita del nuovo “Big Three”, quello nato dal mercato estivo con LeBron James e Chris Bosh a fare compagnia a Dwyane Wade. Una sfida, però, tra un sistema collaudato e una squadra – quella ospite – che ha ancora esposto un cartello bene in vista: lavori in corso. Questa differenza la si nota da subito, e parte dalla propensione dei Celtics a difendere annullando gli avversari: 16-9 nel primo quarto, +15 all’intervallo (45-30) dopo che la voragine si era allargata fino al 38-20, tenendo Miami a 11/41 dal campo (3/18 per il duo Wade-Bosh, con anche 5 perse per Dwyane). LeBron, come faceva a Cleveland, decide di fare da solo per rimettere i suoi in carreggiata: 15 punti nel solo terzo periodo, chiuso da Miami a -6 (63-57), ed è ancora molto presente con 5 punti nel parziale di 10-2 che riavvicina gli ospiti a -2 (83-80 a 1’09 dalla fine) dopo che Paul Pierce aveva riportato Boston a +11. Dopo il time-out, però, Ray Allen piazza la tripla per piegare le ginocchia agli avversari, Wade fallisce la replica e finisce qui. E poi dice: “Scusate se tutti pensavano che avremmo chiuso la stagione 82-0. Noi sapevamo che non sarebbe successo”. E coach Rivers, dei Celtics, assicura: “Miami sarà fortissima”.

Boston: Allen 20 (2/5 da due, 5/8 da tre, 1/1 liberi), Pierce 19, Davis 13, Garnett 10. Rimbalzi: Garnett 10. Assist: Rondo 17.
Miami: James 31 (7/15, 3/6, 8/12 tl), Wade 13, Bosh, House e Haslem 8. Rimbalzi: Haslem 11. Assist: Wade 6.

Pau Gasol e Kobe Bryant coi loro nuoi anelli. Ap
Pau Gasol e Kobe Bryant coi loro nuoi anelli

Los Angeles Lakers – Houston Rockets 112-110

Dopo aver festeggiato la vittoria dello scorso campionato con la consegna degli anelli, comincia col brivido la nuova stagione dei campioni in carica, che vincono una gara durissima grazie alla tripla decisiva di uno dei nuovi arrivati, Steve Blake, trovato benissimo da Kobe Bryant, piedi per terra per il canestro che vale la vittoria, a 18.8” secondi dalla fine. I Lakers erano stati addirittura dominati per metà gara, chiudendo a -11 dopo 24′ (51-62), e dovendo aspettare l’ultimo quarto per provare a prendere in mano la partita. Con 5 punti di Shannon Brown, ottimo dalla panchina, i campioni toccano il +5 (91-86 a 8’15 dalla fine), e sono ancora due sue triple a portarli al +8 (99-91) che a 5’30 dalla sirena sembra aver consegnato ai Lakers la partita. I texani, però, che hanno riaccolto Yao Ming (23′, 9 punti, 4/11 al tiro, 11 rimbalzi e 2 stoppate per la stella cinese), si affidano agli 8 punti di Scola per tornare a contatto, e l’ultimo minuto inizia sul 107-106 Lakers e con la buona difesa di Brad Miller su Pau Gasol, costretto all’errore, con l’ex centro di Chicago e Sacramento preciso anche dalla lunetta sul successivo fallo a rimbalzo di Odom, per il sorpasso. Ne segue un magnifico botta e risposta tra Gasol e Scola, e quindi la tripla di Blake che infiamma Los Angeles. Nel finale Scola sbaglia la possibilità del pareggio e Brooks, allo scadere, quella per vincere, ma dimostrano che Houston anche quest’anno se la vuole giocare a viso aperto con tutti.

L.A. Lakers: Gasol 29 (11/23, 7/9 tl), Bryant 27, Brown 16, Odom 14, Blake 10. Rimbalzi: Gasol 11. Assist: Bryant 7.
Houston: Martin 26 (5/11, 3/6, 7/7 tl), Brooks 24, Scola 18, Budinger 13. Rimbalzi: Scola 16. Assist: Brooks 9.

Portland Trail Blazers – Phoenix Suns 106-92

Con un quarto periodo da +20 (31-11 il parziale), i Blazers capovolgono la situazione e comiciano la stagione nel migliore dei modi contro un avversario della propria fascia (la “seconda” della Western Conference). Grande protagonista il francese Nicolas Batum (8/17 dal campo per lui), che nel 18-1 di parziale che ha chiuso i conti negli ultimi 5 minuti ha contribuito con 11 punti con 3 triple a segno, tra cui le ultime due per fissare il punteggio con il +14 finale a 22 secondi dalla sirena.

Portland: Roy 24 (5/14, 4/6, 2/2 tl), Batum 19, Camby e Matthews 13, Miller 10. Rimbalzi: Batum 11. Assist: Miller 9.
Phoenix: Nash 26 (8/15, 2/4, 4/5 tl), Richardson 22, Warrick 10. Rimbalzi: Richardson e Frye 6. Assist: Nash 6.

tratto da Gazzetta.it

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Il Barça batte i Lakers

Nella serata dedicata a Pau, i campioni d’Europa si impongono 92-88 sui detentori del titolo Nba. Lo spagnolo di Los Angeles firma 25 punti e 10 rimbalzi, ma i blaugrana fanno la differenza nel finale

Pau Gasol, 30 anni, padrone di casa a Barcellona. Reuters

Pau Gasol, 30 anni, padrone di casa a Barcellona

I campioni d’Europa del Barcellona battono i Lakers campioni Nba 92-88 nel nono successo di un club europeo nelle 78 sfide contro la Nba. L’eroe è l’americano Pete Mickeal, che la Nba non l’ha vista neppure dipinta, mentre Kobe Bryant gioca 19’ e prova a vincere la gara da solo ma non ce la fa, chiudendo con 2/11 al tiro.

subito gasol — Kobe supera perfino Gasol in magliette sugli spalti e ovazione del pubblico, ma Pau segna il primo canestro della partita e nei primi 53″ Artest, subito fischiatissimo, prima si aggancia con Mickael, poi travolge Navarro. Il ginocchio di Kobe non sta così male, va via in rovesciata a Navarro, Gasol si mangia Vazquez, segna 10 dei primi 18 punti dei Lakers, dopo 6’15″ arriva il primo timeout e tutti temono che, come a Londra coi Timberwolves, l’esibizione di Kobe sia finita. Invece rientra, mentre Navarro tiene in corsa il Barça (16-18, 9 punti nel primo quarto). Rubio viene portato a scuola da Fisher e la gara comincia a dire qualcosa anche sul futuro dei Lakers quando entrano le novità Blake e Barnes. Dopo 9’, Bryant va in panchina (17-20, ha 3 punti ai liberi e 0/4 al tiro, ma almeno non mette il ghiaccio sul ginocchio, segnale che la partita è finita), Gasol fa fatica contro i 213 cm di Ndong, e il Barcellona pareggia da 3 con Lorbek e va in vantaggio con Mickeal (21-20).

gara vera — Ci pensa Blake, con due canestri e una rubata, ma sono Lakers un po’ improbabili, quelli del secondo quarto, con 3 piccoli e Artest ala forte che all’ennesima porcheria (un ponte su un avversario a rimbalzo) viene tolto da Jackson. Questo quintetto viene messo sotto anche fisicamente dai campioni d’Europa, il rookie Caracter prende due stoppate in due azioni da Perovic e Lorbek, sul +4 Pascual rimette Navarro e Jackson è costretto a richiamare almeno Odom e Fisher e Lamar, fresco campione del Mondo con gli Stati uniti, sistema le cose. Ma il Barcellona resta avanti, nonostante sbagli troppo da tre, a distanza Nba. I Lakers tornano in vantaggio col rookie Ebanks (36-37) però devono usare anche Gasol, e il minutaggio dei tre big comincia a essere eccessivo per un precampionato. Con due triple il Barcellona è in vantaggio al riposo (45-44): Gasol tira male ma è a quota 16 punti, idem Navarro fermo a 12.

Kobe Bryant, 32 anni, 15 punti in 24'41'. Reuters
Kobe Bryant, 32 anni, 15 punti in 24’41”.

kobe c’è — Nella ripresa torna Bryant, in duello con Navarro, che si prende anche dei fischi involontari perché gli arbitri gli regalano qualche libero, ma è Odom, già a 10 rimbalzi, a dare un deciso vantaggio ai Lakers (47-53), che diventa +9 col primo canestro di Kobe in azione dopo 7 errori. E’ il quintetto dei Lakers campioni del Mondo, con un parziale di 16-4, ad andarsene (49-60) ma l’autonomia dei big è relativa e l’energia di Mickeal firma il rientro dei catalani. Bryant comincia a giocare da Kobe, ma i Lakers subiscono un 14-4 (63-64) dopo aver spremuto tutti i titolari, quando mancano ancora 14 minuti. Lakovic pareggia (67-67) e Jackson si trova con i cambi più Odom, all’inizio dell’ultimo quarto.

fuga — Il Barcellona ha troppa fretta di vincere, affretta e forza i tiri, Los Angeles può solo resistere. Ma due triple di Morris e Mickeal scuotono la partita, dopo Gasol Jackson ributta nella mischia Bryant ma il Barça a 2’10″ dalla fine è avanti 86-79. Fisher e Gasol ricuciono (86-83), Kobe sbaglia due triple, poi manda Navarro in lunetta sul +2 a -22’, e si conquista due liberi, ma ne segna solo uno (88-85). Torna in lunetta, dopo il +5 di Mickeal, subendo un fallo da tre liberi, li fa ma sul fallo successivo la mano di Mickeal non trema e l’ultima tripla di Kobe finisce sul ferro. Dopo tre anni, e il successo del Real Madrid su Toronto, l’Europa vince.

Barcellona: Mickael 26 (4/9, 2/5, 12/16 liberi), Navarro 25, Morris 12. Rimbalzi: Mickael 13. Assist: Mickael 7
LA Lakers: Gasol 25 (7/21, 11/15 liberi), Bryant 15, Fisher 12, Odom 12. Rimbalzi: Odom 18. Assist: Bryant 3

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Shannon Brown resta ai Lakers!

Shannon Brown

Le trattative fra Shannon Brown ed i Los Angeles Lakers sono durante più del previsto ed infatti ad un certo punto si pensava che l’ex-Bobcats, ricordiamo arrivato ai Giallo-Viola nel 2009 come semplice pedina di scambio (per far pareggiare la trade Radmanovic-Morrison) e poi affermatosi nella rotazione, fosse destinato a cambiare aria. In verità Brown ed il suo agente (Mark Bartelstein) si sono messi in contratto con almeno altre due franchigie ovvero i New York Knicks ed i New Orleans Hornets. Però alla fine, complice anche il fallimento del tentato assalto a Raja Bell da parte dei Lakers, Brown è tornato a negoziare con la Città degli Angeli (dove ha vinto due titoli) e oggi le parti sono giunte ad un accordo.

Shannon avrebbe potuto fare più soldi in altre squadre, ma il suo desiderio principale era quello di restare con i Lakers.” afferma Bartelstein in un breve comunicato stampa diramato da uno dei quotidiani più prestigiosi di L.A. e conclude: “Sono stati in grado di vincere tutto per due anni di fila e la possibilità di centrare la tripletta di sicuro è un’idea che fa gola.

I termini dell’ingaggio prevedono due stagioni per un totale di 4.6 milioni di dollari. Tuttavia Shannon, se lo desidererà, alla fine del prossimo anno potrà attivare una clausola per diventare free-agent.

tratto da joeivereson.com

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Bryant: “Sfidare Miami sarà affascinante”

Derek Fisher & Kobe Bryant

La sfida contro i nuovi Miami Heat è difficile, ma per questo ancora più affascinante e stimolante. Parola di Kobe Bryant, stella dei Los Angeles Lakers campioni in carica e protagonista in Cina di una visita per motivi di sponsor. Il numero 24 dei gialloviola, dopo aver subito una piccola operazione di pulizia al ginocchio, si è già detto pronto a ricominciare, per dare inizio alla caccia del secondo three-peat della sua carriera dopo i tre anelli messi insieme dal 2000 al 2002 insieme a Shaquille O’Neal. L’estate dei Lakers è cominciata intanto con la notizia fondamentale della riconferma in panchina di Phil Jackson, a dispetto dei suoi problemi alla schiena e con tanta voglia per il coach zen di entrare definitivamente, se non l’avesse ancora fatto, nella leggenda della pallacanestro. Poi è proseguita con il rinnovo del contratto di Derek Fisher, verso il quale proprio Bryant nutre sommo rispetto e per il quale ha speso parole molto importanti pur di non farlo andare a Miami.

I nuovi tasselli per completare un roster già di primo livello in cui rimarranno ovviamente Gasol, Odom, Bynum e Artest sono per ora tre: Steve Blake, Matt Barnes e Theo Ratliff. Il primo avrà il compito di alternarsi proprio con Fisher nel ruolo di playmaker, arriva a 30 anni con una buona dose di esperienza sulle spalle e con stagioni significative spese soprattutto a Portland, prima di giocare gli ultimi mesi della scorsa annata con la maglia dei Clippers. Barnes, uscito da Orlando e non proprio amico di Kobe se consideriamo gli screzi visti sul parquet nella finale di due anni fa, sarà comunque un cambio di lusso, anche se il minutaggio dell’ala, che sembrava destinata a Toronto, rischia di essere ridotto. Il 30enne di Santa Clara però vuole vincere un titolo ed è pronto a dare un contributo di qualità. Infine Theo Ratliff: 37 anni, una lunga militanza in Nba e scelto come pedina importante per lo spogliatoio e magari per dare qualche buon consiglio a Bynum, ancora atteso alla vera esplosione.

Sotto il sole della California, insomma, non si vuole lasciare nulla al caso. Perché Miami fa notizia, ma è Los Angeles la squadra da battere…

tratto da Sportitalia

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Ramon Sessions ai Cavs, Josh Powell agli Hawks

Cleveland ha fatto la sua prima mossa post-LeBron spedendo Delonte West e Sebastian Telfair a Minnesota per Ramon Sessions, Ryan Hollins e una seconda scelta al draft.

Josh Powell ha firmato con gli Atlanta Hawks come free agent dopo aver trascorso le ultime due stagioni con i Los Angeles Lakers.

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Kobe Bryant operato al ginocchio

Kobe Bryant

Kobe Bryant ha recentemente subito un intervento chirurgico in artroscopia al ginocchio destro, lo hanno rivelato venerdì i Los Angeles Lakers. Bryant sarà pienamente recuperato ben prima dell’apertura del training camp il 25 settembre, hanno annunciato i Lakers in un breve comunicato. Il due volte MVP delle finali NBA è stato operato la settimana scorsa. Il ginocchio di Bryant è stato ripulito già all’inizio nei playoff e Kobe ha giocato con diverse lesioni supplementari mentre conduceva i Lakers al suo secondo titolo consecutivo. I Lakers hanno comunicato il mese scorso che probabilmente Bryant avrebbe dovuto operarsi quest’estate per ripulire il ginocchio. Non è stato ritenuto urgente, così ha fatto un viaggio in Sudafrica per la Coppa del Mondo di calcio prima di farlo. Il team non ha precisato se Bryant si opererà all’indice infortunato, che si è fratturato alla fine dell’anno scorso e gli ha causato problemi al tiro per tutta la stagione.

Anche se Bryant sta lavorando alla riabilitazione del ginocchio, ha giocato un ruolo importante in due firme per i Lakers durante questo mese. Il veterano Derek Fisher e Matt Barnes hanno spiegato l’influenza personale di Bryant su di loro come una delle ragioni principali per cui hanno firmato con i gialloviola per cercare un altro titolo.

Il general manager Mitch Kupchak ha detto venerdì che i Lakers sono ancora in trattativa con la guardia Shannon Brown, che è uscito dal suo contratto per diventare free agent. Brown ha detto di voler tornare ai Lakers e Kupchak spera ancora che lo faccia.

Kupchak ha anche detto che i Lakers continueranno a valutare le scelte del draft al secondo giro Devin Ebanks e Derrick Caracter durante il training camp dopo che entrambi si sono comportati sorprendentemente bene nella Summer League.

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Matt Barnes ai Los Angeles Lakers

Matt Barnes

“It’s official, I am a Laker”

Con questa frase sul suo profilo di Twitter, Barnes ha annunciato che ha firmato con i Los Angeles Lakers. Il contratto è di un anno a 1.7 mili0ni di dollari. Dopo Artest, un altro “duro” alla corte di coach Zen. Un buon difensore e anche un discreto finalizzatore, dovrà marcare anche lui LeBron alternandosi con Ron Ron?? La mossa di mercato è stata annunciata oggi dal General Manager Mitch Kupchak. Barnes, da sette anni in NBA, è apparso in 81 partite (58 partenze) la scorsa stagione con Orlando, con una media 8,8 punti, 5,5 rimbalzi e 1,7 assist in 25,9 minuti. 

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Gary Neal agli Spurs, Watson ai Bulls

Gary Neal

Gary Neal ha dominato la classifica cannonieri nello scorso campionato di Serie A. 22 partite a 19.4 punti di media prima di commettere una bravata che gli è costata il posto a Treviso. Dopo la tappa intermedia di Malaga ora lo attende la NBA. Dopo aver viaggiato a quasi 13 punti di media nelle 10 gare disputate in ACB, ha pensato bene di fare faville anche a Las Vegas con la casacca dei San Antonio Spurs tanto da strappare agli emissari della franchigia texana un contratto triennale.

C.J. Watson

I Chicago Bulls hanno finalizzato un accordo sign-and-trade con i Golden State Warriors per la guardia C.J. Watson. Ai Warriors andrà una seconda scelta futura al draft del 2011. La mossa è l’ultima di una offseason impegnativa per i Bulls, che hanno anche acquisito il due volte All-Star Carlos Boozer, il tiratore Kyle Korver e la guardia tiratrice Ronnie Brewer.

Theo Ratliff

I Los Angeles Lakers hanno firmato per un anno il veterano Theo Ratliff. I campioni in carica sono la nona squadra della carriera del centro.

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Fisher resta ai Lakers!

Derek Fisher

Nonostante l’invitante corte dei Miami Heat, Derek Fisher ha deciso che resterà ai Los Angeles Lakers per tentare la scalata al three-peat. Grande notizia in casa Lakers per un giocatore che quest’anno è stato più decisivo che mai e che, non dimentichiamo, gode della stima di Kobe Bryant che ha dichiarato che “D-Fish è il nostro leader vocale”.

Tiago Splitter

Intanto Tyson Chandler ha annunciato che molto probabilmente finirà ai Raptors in uno scambio con i Bobcats che coinvolgerà José Calderon e Reggie Evans in cambio del centro e dell’ala francese Boris Diaw.

Gli Spurs hanno firmato Tiago Splitter, centrone brasiliano scelto al draft 2007 ma parcheggiato a migliorarsi in Spagna al Caja Laboral (dove ha vinto il campionato ed è stato nominato MVP della liga Spagnola).

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Continuano le firme dei free agents “minori”

Chicago, che ha firmato Boozer, si è assicurato il tiratore, sempre da Utah, Kyle Korver. Si sarebbe accordato per un triennale dal valore di 15 milioni di dollari. Nel progetto di squadra ideata da Tom Thibodeau, assunto come capo allenatore in seguito al licenziamento di Del Negro, gli specialisti del tiro dalla lunga distanza sembrano destinati a giocare un ruolo fondamentale dunque i Bianco-Rossi, oltre al già citato Korver, si sono accordati con un altro “professionista” del campo: J.J. Redick. L’ingaggio siglato con i Bulls prevede 20 milioni di dollari spalmati in tre anni.

Ben Wallace ha rifirmato per i Detroit Pistons. Il centrone trentacinquenne, che vuole chiudere la carriera con la sua squadra guadagnerà 1.9 milioni di dollari a stagione.

Jordan Farmar, fresco campione con i Lakers, ha firmato con i New Jersey Nets che hanno firmato anche il centro Petro. (e meno male che volevano prendere LeBron).

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