Il Mago ci mette 20 punti nel travolgente successo su Cleveland. Gallinari viene limitato dal polso destro e i Knicks scivolano a Boston. Belinelli si ferma a 5 punti, ma New Orleans batte Denver
Andrea Bargnani trascina alla vittoria i suoi Toronto Raptors con 20 punti in 30′. Danilo Gallinari, limitato a 2 punti dai problemi al polso, assiste alla sconfitta dei Knicks a Boston. Marco Belinelli non va oltre 5 punti ma dà il suo contributo al succeso di New Orleans su Denver.
Toronto Raptors-Cleveland Cavaliers 101-81
Dopo il passo falso nel debutto stagionale contro i Knicks, Toronto regala la prima vittoria al proprio caloroso pubblico sbarazzandosi con decisione dei deludenti Cleveland Cavs privi di Mo Williams. Toronto raggiunge un vantaggio massimo di 23 punti a metà del quarto periodo e taglia il traguardo sul 101-81. Un comodo layup del brasiliano Barbosa nell’azione finale permette ai fans canadesi di aggiudicarsi la prima pizza gratis della stagione. I Cavs facilitano il compito di Bargnani e compagni con grandi dormite difensive che rendono impossibile un’eventuale rimonta. Nell’ultimo quarto, Cleveland lascia incustodito Bargnani in mezzo all’area in tre azioni consecutive e il Mago li punisce con gli ultimi due canestri della sua positiva prestazione. Con la schiacciata per il 92-69, Bargnani è di nuovo il miglior marcatore dei Raptors e va a sedersi con 20 punti di bottino personale in 30′ di gioco, ottenuti con 13 tiri (uno soltanto da tre), 5/5 dalla lunetta e qualche opportunità di uno contro uno in isolamento. L’attacco di Toronto passa dalle mani morbide del Mago, ma le responsabilità vengono distribuite equamente. Cinque giocatori chiudono con almeno 10 tiri tentati (Bargnani, Kleiza, Barbosa, Weems e DeRozan). Se l’attacco dà segnali positivi è comunque con la difesa che i Raptors dominano il match: “Dall’inizio del training camp stiamo sottolineando l’importanza di rimbalzi e difesa per avere successo – dichiara coach Jay Triano -. Stasera la squadra ha fatto quello che chiediamo”. La gara mostra una supremazia di Toronto già nel primo tempo, alla fine del quale Bargnani ha all’attivo 12 punti con 4/9 al tiro e 3/3 ai liberi e i padroni di casa conducono 46-38. Ma è nel terzo quarto che si scava il solco definitivo con il lavoro sporco ma utilissimo di Reggie Evans, 14 rimbalzi e sempre il primo ad arrivare su ogni pallone, e 13 punti dell’ottimo Linas Kleiza, pericoloso dal perimetro e anche spalle a canestro. Anche Anderson e DeRozan sono ispirati in attacco e Toronto domina il periodo 31-17. Secondo Bargnani, il centro titolare Evans è perfetto nel ricoprire il ruolo che gli è stato assegnato: “Quello è il suo compito. L’allenatore glielo ha detto e lui ha capito benissimo. Quando prende un rimbalzo, passa subito fuori la palla e non prova neanche a tirare”. Così facendo, Toronto si ritrova con tante seconde opportunità di riorganizzare le azioni offensive. I Cavs hanno solo Antawn Jamison che prova a reagire con tre triple e 11 punti nel terzo quarto, mentre Sessions incappa in una gara da dimenticare (1/10 e 5 palle perse). L’ultimo quarto è normale amministrazione per i Raptors che hanno vita facile contro un’avversaria fantasma. Anche il duo Jack-Calderon totalizza un brutto 1/10 e lo spagnolo, costretto a cedere il suo ruolo di play titolare al suo compagno di reparto, autore di una pre-season più convincente, sembra aver perso fiducia al tiro. Poco importa contro Cleveland perché ci pensano Kleiza e Bargnani a fare canestro. I Raptors hanno anche molte occasioni facili in contropiede con cui ottengono 26 punti (11/15). Qualcuna la sprecano “per voler fare fin troppo spettacolo”, secondo Triano. “Nel correre saremo una delle squadre più forti della Nba – dice Bargnani -. Quello è uno dei nostri punti di forza”. Ora che il ghiaccio è rotto bisogna già pensare alla settimana difficile che attende Toronto: quattro sfide in sei giorni in trasferta contro Sacramento, Utah, Lakers e Portland.
Toronto: BARGNANI 20 punti (6/11 da 2, 1/2 da 3, 5/5 tl), 1 rimbalzo, 2 assist, 2 palle perse, 1 stoppata e 2 falli in 30’. Kleiza 19, DeRozan 14, Barbosa e Weems 13. Rimbalzi: Evans 14. Assist: Calderon 7.
Cleveland: Jamison 13, Parker 10. Rimbalzi: Moon e Hickson 6. Assist: Sessions 4.
- Rajon Rondo, protagonista assoluto del match
Boston Celtics-New York Knicks 105-101
I Knicks non sfigurano contro i Celtics di un sontuoso Rajon Rondo e nel finale provano a rimettere clamorosamente in piedi una partita che sembrava chiaro appannaggio della squadra di casa. Desta qualche preoccupazione però la prestazione di Danilo Gallinari, che non sembra aver ancora completamente recuperato dall’infortunio al polso destro. Il Gallo non vuole crearsi alibi ma il suo 0/6 al tiro in soli 12’ di gioco non può avere altre spiegazioni. Mike D’Antoni nel terzo quarto lascia l’azzurro sul parquet soltanto per 3’13’’, poi lo riporta in panchina e non lo inserisce più fino al termine del match. Si parte con i Knicks subito in palla. Felton e Stoudemire spingono gli ospiti all’11-2, Boston ci mette un po’ a scaldare i motori ma le penetrazioni di Rondo e i canestri di Pierce rimettono davanti i Celtics che chiudono così il primo quarto in vantaggio 27-20. Il Gallo fatica in attacco, dalla panchina però si alza Wilson Chandler e produce punti preziosi per i newyorchesi. Stoudemire e Larry Fields riprendono Boston, che però nelle battute finali del secondo quarto si riporta davanti, andando al riposo con quattro lunghezze di vantaggio, 50-46. Un primo tempo tutto sommato positivo per la truppa di Mike D’Antoni. Nella ripresa però i Celtics mettono subito la loro impronta sul match. Danilo Gallinari va ben presto in panchina (sostituito da Chandler) per rimanerci, e New York perde contatto con Boston. Produce anche “Big Baby” Davis, sempre imbeccato da un Rondo stellare. I padroni di casa sembrano poter controllare senza grossi problemi il ritorno dei Knicks nell’ultimo quarto, trovando il canestro ogni volta che New York si avvicina. A 1’45’’ dalla sirena così il match sembra chiuso, con i Celtics avanti 101-90. New York però, mentre le tribune iniziano a svuotarsi, riesce a rimanere nella partita. Gli ultimi 36’’ poi si infiammano. “Stat” trova un canestro più fallo, e a 17’’ dalla sirena firma l’incredibile tripla che porta gli ospiti al -2. Qualche brivido è lecito per i Celtics, ma Pierce dalla lunetta tranquillizza i tifosi di casa. Rondo così festeggia con un successo una partita incredibile chiusa con una tripla doppia condita da qualcosa come 24 assist. Meglio di lui, nella gloriosa storia dei Celtics, in quanto ad assist in una gara, ha fatto soltanto il leggendario Bob Cousy (28) nel 1959.
Boston: Pierce 25 (5/14, 4/6), Garnett 24, Davis 16. Rimbalzi: Pierce 14, Garnett, Rondo 10. Assist: Rondo 24.
New York: GALLINARI 2 (0/3 da due, 0/3 da tre, 2/2 ai liberi) 3 rim., 1 ass. in 12’. Stoudemire 27 (6/14, 2/3), Chandler 19, Felton 17. Rimbalzi: Fields 10. Assist: Felton 6.
- Marco Belinelli e gli Hornets hanno battuto Denver
New Orleans Hornets-Denver Nuggets 101-95
New Orleans dimostra anche contro Denver di essere una squadra da prendere con le molle. Gli Hornets, infatti, con un ottimo ultimo quarto fanno lo sgambetto a Carmelo Anthony e compagni. Marco Belinelli, dopo l’eccellente prestazione di mercoledì, si deve accontentare di cinque punti, ma dà il suo contributo giocando con diligenza in attacco e difendendo con grande aggressività, soprattutto nei momenti caldi del match. Denver prova subito a mettere le cose in chiaro con una buona partenza, ma gli Hornets riprendono gli ospiti a meta’ del primo quarto (15 pari) proprio grazie a una tripla del bolognese. Billups e lo “scontento” Anthony (che nei giorni scorsi aveva mandato il suo chiaro messaggio a Denver dichiarando: “è arrivato il momento di cambiare”) scaldano i motori, ma i padroni di casa riescono a rimanere nella scia dei Nuggets. Nel secondo quarto la panchina di New Orleans si mette a produrre, cambiando così gli equilibri del match. Marcus Thornton in particolare trova confidenza con il canestro, Monty Williams così gli regala un minutaggio più lungo, lasciando fuori Belinelli fino agli ultimo 90’’ della frazione. New Orleans, grazie alla sorprendente produzione delle sue riserve, arriva al +15 ma nel finale di tempo Billups riporta sotto Denver che comunque al riposo ha un ritardo di nove lunghezze. Nella ripresa si presenta sul parquet un Anthony molto aggressivo che nel terzo quarto prova a caricarsi la squadra sulle sue spalle. Belinelli con un canestro dal perimetro tiene i Nuggets a -10 ma appena cala l’intensità difensiva degli Hornets, Denver produce canestri a raffica. A cavallo tra la fine del terzo quarto e l’inizio dell’ultimo periodo la squadra del Colorado torna davanti e prova a prendere possesso del match. Con il rientro sul parquet di Chris Paul (e dello stesso Marco Belinellli), l’inerzia però torna nelle mani dei padroni di casa. Il playmaker di New Orleans fa quello che vuole in attacco, David West si rimette a produrre mentre in difesa Ariza e Okafor non fanno più passare nessuno. Anche Beli fa il suo e per Denver trovare il canestro diventa un’impresa. New Orleans, spinta da un super Paul, piazza un parziale di 13-2, prende in mano le redini del match e riesce a mettere k.o. Denver, conquistando così il suo secondo successo della stagione.
New Orleans: BELINELLI 5 (1/5 da due, 1/3 da tre), 2 ass., 1 rec., in 24’. Paul 18 (6/11, 0/3), West 17. Rimbalzi: Okafor 8. Assists: Paul 7.
Denver: Anthony 24 (9/15, 1/2), Billups 20. Rimbalzi: Williams 13, Anthony 10. Assist: Billups 5.