Belinelli non si ferma più. Gallo e Mago, ancora lacrime

New Orleans conquista ad Atlanta la settima vittoria consecutiva (15 punti per l’azzurro). I 16 di Danilo non bastano a New York, sconfitto 101-92 a San Antonio (quinto k.o. di fila), mentre Bargnani (11) e i Raptors vengono umiliati dagli Orlando Magic (112-72)

I Knicks si fanno superare dagli Spurs a San Antonio, New Orleans invece domina Atlanta. Sesta sconfitta di fila per Toronto, che si arrende a un super Dwight Howard.

Danilo Gallinari contro Richard Jefferson. Ap
Danilo Gallinari contro Richard Jefferson

San Antonio-New York 101-92

Nulla da fare nemmeno a San Antonio per i Knicks. La compagine newyorchese non riesce a tenere i ritmo degli Spurs e in Texas incassa così la sua quinta sconfitta consecutiva. Mike D’Antoni dopo le recenti prestazioni tutt’altro che esaltanti della propria squadra prova a mescolare le carte, promuovendo in quintetto Ronny Turiaf per riportare in panchina Wilson Chandler. Il match inizia in salita per i Knicks, visto che dopo un paio di minuti Amare Stoudemire è costretto ad andare in panchina con due falli a carico. DeJuan Blair e Tim Duncan sotto canestro fanno male agli ospiti che rimangono a galla grazie alla produzione di Danilo Gallinari. L’azzurro parte fortissimo e firma ben sette di primi nove punti messi a referto dalla compagine newyorchese. Grazie ai canestri del Gallo New York riesce a limitare i danni e chiude la prima frazione sotto di sole due lunghezze. Nel secondo quarto però la squadra di casa prende in mano il match. Manu Ginobili e Tony Parker si mettono a correre, i Knicks vanno in apnea e perdono contatto con gli Spurs. La compagine texana sembra avere in mano le redini della gara e va negli spogliatoio all’intervallo avanti di nove lunghezze. Raymond Felton e Stoudemire tentano di avvicinare i Knicks all’inizio del terzo quarto. San Antonio incappa in un passaggio a vuoto in attacco ma non paga dazio e rimane avanti di sei punti alla fine del terzo periodo. New York non alza bandiera bianca e grazie ai liberi di Gallinari arriva anche al -4 a metà ultimo quarto, San Antonio però appena sente il fiato dei Knicks sul collo si mette ad accelerare e scappa via. Ginobili e Parker bucano la difesa newyorchese, San Antonio così conquista il suo ottavo successo consecutivo.

San Antonio: Duncan, Parker 21, Blair 18, Ginobili 16. Rimbalzi: Duncan 16, Blair 13. Assist: Parker 13.
New York: GALLINARI 16 (5/10 da due, 0/3 da tre, 6/6 ai liberi), 2 rimbalzi, 1 assist, 2 recuperi in 33’. Felton 23 (5/17, 3/4), Stoudemire 18. Rimbalzi: Stoudemire 15, Turiaf 10. Assist: Felton 7.

Marco Belinelli contro gli Atlanta Hawks. Ap
Marco Belinelli contro gli Atlanta Hawks

Atlanta-New Orleans 59-100

Gli Hornets, favoriti dall’imbarazzante prestazione offensiva di Atlanta, conquistano un largo successo sul campo degli Hawks. La truppa di Monty Williams porta così a sette la striscia di vittorie consecutive. Per la compagine di casa si tratta della peggior performance da quando la franchigia si è spostata ad Atlanta nel 1968. Entrambe le squadre ci mettono un po’ a carburare. Marco Belinelli trova subito un bel canestro dalla media distanza, Atlanta comunque rimane aggrappata agli Hornets con canestri di Josh Smith. Gli Hawks, però si ostinano a cercare la soluzione dal perimetro, favorendo così il compito della difesa ospite. A metà del secondo quarto la squadra di casa passa addirittura a condurre (29-28) con il layup di Joe Johnson. Un fuoco di paglia. Atlanta, infatti, si mette a litigare con il canestro, New Orleans ringrazia e scappa via. David West suona la carica, un buon Marco Belinelli trova una tripla e due liberi, Chris Paul fa il resto. La compagine della Louisiana così chiude il primo tempo piazzando un parziale di 21-4 e andando al riposo avanti 49-34. I padroni di casa recriminano per l’assenza degli infortunati Al Horford e Marvin Williams (anche New Orleans però deve rinunciare a una pedina importante come Trevor Ariza) ma non possono trovare alibi per la disarmante prestazione offensiva del primo tempo. Nella ripresa il pubblico di casa si aspetta la reazione dei proprio beniamini che invece trovano il modo di fare addirittura peggio mettendo a referto solamente 25 punti nel secondo tempo. Beli dà inizio alle danze con un canestro dalla media distanza, West segna otto punti consecutivi e il bolognese praticamente chiude i conti e fa scorrere i titoli di coda già a metà terzo quarto con due triple pressoché identiche nell’arco di 30’’. New Orleans va avanti di 30 punti e i due tecnici nell’ultimo quarto danno spazio alle secondo linee. Nemmeno con le riserve sul parquet Atlanta riesce a rendere un po’ meno severo il punteggio. Gli Hawks anzi affondano sempre di più e finiscono così con l’incassare una sconfitta davvero imbarazzante.

Atlanta: Crawford 14 (4/9, 1/4). Rimbalzi: Smith 8. Assist: Johnson 3.
New Orleans: BELINELLI 15 (2/3 da due, 3/5 da tre, 2/2 ai liberi), 2 rimbalzi, 1 assist in 22’. Paul 16 (3/8, 1/2), West 15. Rimbalzi: Okafor 12. Assist: Paul 8.

Andrea Bargnani contro Gilbert Arenas. Reuters
Andrea Bargnani contro Gilbert Arenas

Orlando – Toronto 112-72

Non è proprio una grande settimana per Andrea Bargnani e i suoi Raptors: umiliati dagli Orlando Magic (112-72) sono vittima del sesto ko consecutivo. Il Mago è limitato a 11 punti (tutti nel primo tempo) con 3/13 dal campo in 27 minuti. Nel secondo tempo l’azzurro gioca solo i primi 8 minuti senza lasciare traccia, dopo di che Triano lascia spazio ai giovani per l’inutile garbage time. C’era curiosità intorno all’ex di turno Hedo Turkoglu (6 punti con 3/4 e 6 rimbalzi), ma la storia del match è Dwight Howard. Il centro dei Magic è devastante sia in attacco che in difesa e Toronto non ha risposte contro la sua potenza fisica e velocità. Howard va in doppia doppia nel primo tempo con 14 punti e 12 rimbalzi, massacrando i lunghi avversari dentro all’area pitturata. Tra Dorsey, Davis e Johnson nessuno è capace di impedire a “D12” di stabilire la sua posizione a un passo dal canestro, e quando riceve palla è impossibile fermarlo. Ci si prova avvinghiandolo per mandarlo in lunetta (7/13 ai liberi), ma non sempre si riesce. Triano risparmia a Bargnani l’incubo di marcare Howard sperando di averlo più fresco in attacco. E il Mago ci prova risultando il top scorer di Toronto nel primo tempo, anche se le percentuali (3/13) sono basse come le ultime due gare. Bargnani è evidentemente condizionato da problemi fisici come spiega il coach Jay Triano: “Andrea ha problemi alle ginocchia, ma con questo calendario difficile contro squadre forti ho dovuto estendere i suoi minuti nelle ultime partite. Ci può stare un periodo di calo come questo, anche se difesa e rimbalzi dovrebbero essere sempre una costante su cui poter contare”. Il coach dei Raptors critica nel post gara l’insufficiente sforzo collettivo sotto i tabelloni. Se Howard ha fatto quello che ha voluto, concedere a Ryan Anderson 6 rimbalzi offensivi è come fare autogol. I Magic ne hanno catturati 20 in attacco e 60 totali, 16 in più di Toronto. A impedire ad Howard di chiudere per la trentesima volta in carriera con 20+20 è stato Stan Van Gundy che ha tenuto in panchina il suo big man per tutto il quarto periodo. Howard ha comunque totalizzato 31 punti e 19 rimbalzi, scatenandosi nel decisivo terzo quarto con 17 punti e 7 rimbalzi. Un punto in più dell’intera squadra avversaria che nella terza frazione ne ha realizzati solo 16. Rimbalzi e Dwight Howard, non c’è altro da aggiungere per spiegare il crollo dei Dinos. A fare buona compagnia a Bargnani c’è Jose Calderon, ugualmente limitato da problemi fisici e autore di 0/6 per zero punti. Cifre insolite per lo spagnolo. L’ultima volta che Toronto ha incassato una sconfitta così pesante (-40) risale addirittura alla stagione inaugurale: era il 29 marzo 1996 e guarda caso sempre contro Orlando. Stasera i Raptors concludono il back to back a Miami dove l’altro famoso ex Chris Bosh salterà la sfida per infortunio.

Toronto: BARGNANI 11 punti (2/10 da 2, 1/2 da 3, 4/4 tl), 4 rimbalzi, 1 assist, 1 stoppata, 1 fallo in 27’. DeRozan 16, Johnson 11. Rimbalzi: Wright 10. Assist: Calderon 5.
Orlando: Howard 31 (12/21), Anderson 21, Redick 12. Rimbalzi: Howard 19. Assist: Nelson 8.

tratto da Gazzetta.it

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